Con la pronuncia n. 8114 del 14 marzo 2022, la Suprema Corte è tornata ad occuparsi del delicato tema del nesso di causalità nella responsabilità medica mediante omissione, ribadendo che: ‹‹la verifica del nesso causale tra la condotta omissiva e il fatto dannoso si sostanzia nell’accertamento della probabilità (positiva o negativa) del conseguimento del risultato idoneo ad evitare il rischio specifico di danno, riconosciuta alla condotta omessa, da compiersi mediante un giudizio contro fattuale, che pone al posto dell’omissione il comportamento dovuto. Tale giudizio deve essere effettuato sulla scorta del criterio del “più probabile che non”, conformandosi ad uno standard di certezza probabilistica, che, in materia civile, non può essere ancorato alla determinazione quantitativa-statistica delle frequenze di classi di eventi (c. d. probabilità quantitativa o pascaliana), la quale potrebbe anche mancare o essere inconferente, ma va verificato riconducendone il grado di fondatezza all’ambito degli elementi di conferma (e, nel contempo, di esclusione di altri possibili alternativi) disponibili nel caso concreto (c.d. probabilità logica o baconiana)
È tempo di metamorfosi green – Intervista al Professor Giovanni Barbara sulla rivista Formiche
Il Professor Giovanni Barbara, Straordinario di Diritto Commerciale, Direttore Scientifico della Rivista Corporate Governance, Senior