Importante novità in tema di tassazione dei dividendi di fonte estera dalla Suprema Corte di Cassazione

Una delle più annose problematiche che i contribuenti si trovano ad affrontare in sede di dichiarazione dei redditi è proprio la doppia imposizione che essi sono costretti a subire per via del contesto normativo vigente in materia di tassazione dei dividendi esteri percepiti senza l’intervento di un intermediario.

Sino ad oggi, infatti, l’Agenzia delle Entrate, fornendo un’interpretazione molto restrittiva delle disposizioni di cui all’art. 27 del Dpr n. 600/73, ha sempre negato la possibilità di portare in detrazione l’ammontare dell’imposta estera pagata nello Stato alla fonte, riconoscendo tale eventualità solo allorquando nell’incasso del dividendo intervenisse un intermediario residente in veste di sostituto d’imposta.

Sul punto tuttavia è intervenuta la suprema Corte di Cassazione che, con la Sentenza n. 25698 pubblicata il 1° settembre 2022, ha stabilito che “per i redditi di capitale di fonte estera, direttamente percepiti dal contribuente, persona fisica, titolare di una partecipazione non qualificata in una partnership di diritto internazionale (nel caso, statunitense), qualora l’assoggettamento a imposizione mediante ritenuta a titolo d’imposta – come nell’ipotesi di cui all’articolo 27, comma 4, del D.P.R. n. 600 del 1973, o mediante imposta sostitutiva, del tutto sovrapponibile alla prima in ragione dell’identità di funzione, di cui all’articolo 18, comma 1, del D.P.R. n. 917 del 1986 – avvenga non «su richiesta del beneficiano del reddito» ma obbligatoriamente, non potendo il contribuente chiedere l’imposizione ordinaria, l’imposta sul reddito pagata in un Paese estero (nel caso, Stati Uniti d’America) si deve considerare detraibile”.

La Cassazione, pertanto, in dette situazioni, riconosce la possibilità di portare in detrazione l’imposta subita all’estero, equiparando i contribuenti che per l’incasso dei dividendi utilizzano o meno un intermediario residente, eliminando così un’ingiusta discriminazione che da sempre si consuma nel sistema tributario italiano.

L’intervento è particolare importante e fornisce una chiara interpretazione del dettato normativo interno in funzione delle Convenzioni contro le Doppie Imposizioni per il quale, ci si auspica un recepimento anche da parte dell’Agenzia delle Entrate.

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