La nuova disciplina in materia del Whistleblowing alla luce del D.lgs. n. 24/2023

Con Decreto legislativo n. 24 del 10 marzo 2023 che ha recepito la Direttiva UE 2019/1937, è stata riformata la disciplina nazionale in materia di whistleblowing ed è stato racchiuso in un unico testo normativo – sia per il settore pubblico che per il settore privato – il regime di protezione dei soggetti che segnalano condotte illecite di cui siano venuti a conoscenza in un contesto lavorativo.

Il nuovo regime di protezione dei c.d. whistleblowers introduce un sistema integrato di regole che coordina diritto europeo e diritto nazionale e allarga in maniera significativa il perimetro di applicazione della disciplina in precedenza limitato alle sole imprese dotate di modello organizzativo ai sensi del D.lgs. 231/2001, introducendo anche le c.d. “segnalazioni esterne”. L’obiettivo è quello di incentivare le segnalazioni delle violazioni di disposizioni normative nazionali o dell’Unione Europea che ledono l’interesse pubblico o l’integrità della Pubblica Amministrazione o dell’ente privato, inclusi gli illeciti amministrativi, contabili, civili o penali.

In particolare, si prevede l’attivazione di un canale interno che consenta di gestire le segnalazioni in modo tempestivo ed efficace. Oltre ai profili di responsabilità in cui può incorrere il soggetto segnalato, è previsto un regime sanzionatorio applicabile nei casi in cui vengano riscontrate violazioni delle disposizioni del Decreto.

La nuova normativa attribuisce un ruolo di controllo, anche sugli enti privati, all’ANAC che gestisce il canale esterno e interviene in caso di ritorsioni in funzione di tutela dei whistleblowers. In questo modo si rafforza la sinergia tra pubblico e privato nella garanzia della legalità. Tuttavia, il ricorso alle segnalazioni esterne e alla divulgazione pubblica assume natura residuale dovendo essere incoraggiato il ricorso al canale interno.

La nuova disciplina entra in vigore il 15 luglio 2023, salvo il termine più ampio del 17 dicembre 2023 per i soggetti del settore privato che abbiano impiegato fino a 249 lavoratori nell’ultimo anno.

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