Con la circolare n. 33 del 28 dicembre 2020 l’Agenzia delle Entrate ha fornito importanti chiarimenti sull’applicazione della disciplina dei c.d. “Lavoratori Impatriati”.
L’Amministrazione Finanziaria chiarisce che non risulta ostativo per l’accesso al regime, il fatto che il datore di lavoro sia un soggetto non residente. Tale prerogativa, infatti, richiesta dalla normativa precedente, è stata abrogata dal Decreto Crescita n. 34 del 2019 con la conseguenza che potranno accedere al beneficio i soggetti che vengono a svolgere in Italia attività di lavoro alle dipendenze di un datore di lavoro con sede all’estero.
Sul punto, tuttavia, è bene prestare molta attenzione: la durevole presenza di un lavoratore impatriato dipendente di una Società estera potrebbe configurare, al ricorrere di determinate condizioni, la presenza di una Stabile Organizzazione sul territorio italiano, con tutte le conseguenze del caso.